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Pratica e teoria, potrebbero essere entrambe indispensabili, ma chi delle due è funzionale all’altra?

E’ la teoria che si fonda sulla pratica?

Oppure è la buona pratica che si basa sulla teoria?

 

Una volta mi è capitato  di  potare, secondo la regola d’arte, un albero ad un cliente.

A un certo punto il vicino confinante ha voluto mettere bocca.

Cosa assai frequente in quei paesini delle mie zone, dove si conoscono tutti.

Lui sosteneva che avrei dovuto tagliare di più, abbassare di un terzo in altezza e stringere almeno della metà la chioma.

In pratica consigliava di fare una capitozzatura.

Per me all’epoca, quel tipo di tagli erano ormai un lontano ricordo.

Avevo appreso di meglio ed ero sicuro del fatto mio.

Ho cercato di spiegare nei minimi termini le mie ragioni.

 

Volevo convertirlo.

Ho tentato di argomentare, pure spiegando il perché del mio lavoro,  arrivando a citare pure le fonti con i relativi autori.

Senza accorgermene avevo oltrepassato il limite.

Il tipo  si è irritato oltremodo, mancava solo che schiumasse dalla bocca come una bestia rabbiosa.

A un certo punto se  n’ è andato  sbottando: “ ma cosa ne vuoi sapere tu di come si potano gli alberi, avrai imparato tutto solo sui libri”.

 

Ci sono rimasto un po’ male. 

Non mi era mai capitato di essere additato per aver studiato.

Evidentemente quell’uomo conosceva solo la pratica, senza badare in alcun modo  a qualsiasi teoria.

Quello che aveva visto fare, per lui era legge.

Senza alcun diritto di appello.

La sua convinzione non si discuteva.

Non c’erano libri che potessero farlo vacillare.

Neanche un po’.

 

Da allora ne è passata di acqua sotto ai ponti e di pagine sotto ai miei occhi. 

Ti è capitato di vedere qualche mio video o diretta del gruppo FaceBook Giardino Futuro?

 La libreria che c’è dietro di me non passa di certo inosservata.

Forse avrai pensato che seguo la moda di Marco Montemagno (noto formatore del Web, conosciuto per avere alle sue spalle cataste di libri di vario genere e per pubblicare un video al giorno su YouTube).

I miei libri invece non sono affatto di vario genere.

E sono tutt’altro che oggetti scenici.

Sono tutti libri che ho collezionato in quasi 20 anni di lavoro in giardino e che riguardano i temi che tratto.

Non solo piante, giardinaggio, progettazione, manutenzione, realizzo, ma anche storia dei giardini, ecologia, biologia, antropologia, psicologia, filosofia, arte.

Con questo non voglio certo vantarmi di averli letti e molti studiati.

Lungi da me sembrare un tipo acculturato.

 

Penso piuttosto di essere un tipo pratico.

Fin da bambino sono cresciuto con i  calli sulle mani e le unghie sporche di terra.

E mi ha sempre attratto capire il perché delle cose.

Ancor  più dei come.

 

Lo sapevi che nelle ricerche che le persone fanno sul Web le  parole più usate sono “ Come fare……”.

Non sono in molti a chiedersi invece “il perché”.

 

Con il tempo ho maturato la convinzione che teoria e pratica o meglio conoscenza ed esperienza, sono due facce dalla stessa moneta.

Una moneta molto spendibile che si chiama competenza.

 

Quando ho cominciato ad appassionarmi al mondo del giardinaggio non c’era neppure  internet.

Anzi era difficile anche trovare  libri specifici sull’argomento.

Agli inizi ho trovato solo  testi dozzinali e manuali che spiegavano soltanto come fare le cose e al massimo qualche volume enciclopedico che faceva raccolta di piante.

 

Oggi è un’altra cosa.

Tanto per cominciare c’è Google.

Poi vengono  i social.

E per chi come me, ancora ama la carta stampata, c’è pure Amazon.

 

Nel tempo questo mio peregrinare da una materia all’altra, mi ha portato alla conclusione che in fondo stessi sempre studiando un solo argomento.

La vita.

In ogni sua forma e interazione.

E il giardino è sempre stato il nostro modo di rappresentarla nella sua espressione più  artistica.

 

L’agricoltura in fondo nutre il nostro corpo.

Il giardinaggio ha il potere di nutrire il nostro spirito.

 

Laddove non ci fosse la possibilità di contatto diretto con la natura, il giardino avrebbe un senso come suo valido sostituto.

Uso il condizionale  perché, a quanto pare, ha assunto nel tempo tutt’altro significato.

 

Per questo ho iniziato a divulgare nel web il mio pensiero, la mia conoscenza.

Gli strumenti che ci sono a disposizione permettono di farlo in modo semplice e immediato.

 

Oggi non ci sono più scuse per tralasciare la teoria e affidarsi alla pratica  tramandata da altri, senza neppure concedersi il beneficio del dubbio.

Se vuoi sentirti competente in qualsiasi campo, teoria e pratica sono i due binari paralleli che portano dritti verso i tuoi obiettivi.

In giardino come altrove.

 

Con il mio impegno voglio  che sempre più persone ritrovino quella sana connessione con il mondo naturale, persa ormai da tempo.

Consiglio spesso qualche buona  lettura negli episodi del Podcast Giardino Futuro che pubblico ogni giovedì su varie piattaforme, tra cui Spotify.

Trovi il link diretto nell’icona a fondo pagina.

Così se  non hai tempo o voglia di leggere, puoi sempre ascoltare i miei audio, per assimilare il succo e cominciare anche tu a unire i puntini e vedere il quadro sempre più completo.

Così come è capitato pure a me.

 

Ti avverto, può essere sconcertante.

E’ la realtà dei fatti e, se non ne prendiamo coscienza, non potremo mai fare niente per cambiare le cose che non ci vanno a genio.

 

AUTORE: Roberto Massai

Giardino Futuro - Roberto Massai Natural Garden Designer, Arboricoltore, Giardiniere.

Natural Garden Designer & Tutor

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