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Hai mai pensato che gli alberi e le piante abbiano un sistema di circolazione simile al tuo? No?

Beh, preparati a cambiare prospettiva, perché quello che succede dentro un albero ha più in comune con il tuo corpo di quanto immagini.

Certo, loro non hanno il cuore che pompa, né il sangue rosso che corre nelle vene, ma se ti dicessi che le piante hanno un sistema idraulico interno di tutto rispetto?

Un vero e proprio impianto di trasporto, che non ha nulla da invidiare a un’autostrada ben progettata.

E tu, che hai sempre dato per scontato che una pianta stia lì ferma a fare la pianta, senza muovere un dito… ehm, una foglia.

 

 

L’acqua sale, lo zucchero scende: un viaggio di sola andata (e ritorno)

Partiamo dalle basi. Le piante bevono.

E non, non con una cannuccia.

Lo fanno con i peli radicali, che sono così sottili da far sembrare i tuoi capelli dei tronchi d’albero.

Attraverso questi peli, l’acqua dal terreno viene assorbita e spedita verso l’alto, proprio come il sangue che, pompato dal cuore, raggiunge ogni cellula del tuo corpo.

L’acqua, arricchita di sali minerali (la linfa grezza), viaggia dentro ai vasi legnosi, che possiamo tranquillamente paragonare alle arterie.

Da qui si fa strada su su, dentro al fusto e poi ai rami, come un’impalcatura di tubi idraulici perfettamente progettata.

Arrivata alle foglie, la linfa grezza partecipa a uno degli spettacoli più incredibili della natura: la fotosintesi.

Qui, grazie alla luce del sole e a un processo chimico che sembra magia (ma è scienza, tranquillo), l’acqua si trasforma in zuccheri e altre sostanze nutritive.

Ed è qui che inizia il viaggio di ritorno, ma stavolta con un carico prezioso: la linfa elaborata.

Se la linfa grezza era acqua e minerali, questa è più simile a uno sciroppo ipercalorico pronto a nutrire tutta la pianta.

Dolce, appiccicosa, ricca di energia.

E no, non puoi berla al posto del caffè.

 

 

Ma dove va tutta questa linfa zuccherina?

Te lo immagini se mangiassi un piatto di pasta e l’energia finisse tutta nelle mani, lasciandoti senza forze nelle gambe?

Sarebbe un problema, vero? Ecco perché la pianta si organizza benissimo.

La linfa elaborata si muove nei vasi cribrosi (sì, lo so, nome poco poetico) e si distribuisce là dove serve: nelle nuove foglie, nei fiori, nei frutti, nelle radici e anche nelle scorte per l’inverno.

Sì, perché le piante, a differenza nostra, non hanno il lusso di ordinare una pizza d’inverno quando la luce scarseggia. Devono fare scorte in anticipo.

 

 

Il concime è davvero così necessario?

A questo punto, potresti pensare: e allora perché diamo il concime alle piante?

Non potrebbero arrangiarsi da sole? Bella domanda.

La verità è che una pianta in Natura ha tutto ciò che le serve, perché il terreno è ricco di sostanze nutritive, rami e foglie cadono, si decompongono e alimentano il ciclo.

Ma nei nostri giardini e nei campi coltivati?

Qui spesso manca la materia organica e il terreno diventa povero.

E allora ecco che interveniamo con il concime, una sorta di integratore proteico per la pianta, che le fornisce azoto, fosforo, potassio e altri elementi.

Ma attenzione: una pianta non si nutre di concime, si nutre grazie alla fotosintesi.

Il concime aiuta, ma non è il pasto principale.

Insomma, non basta una pillola di vitamine per sopravvivere, devi comunque mangiare.

 

 

E se la linfa si blocca?

Ti è mai capitato di avere un problema di circolazione? Mani fredde, gambe pesanti?

Ecco, anche le piante possono avere problemi simili.

Un taglio sbagliato, una potatura eccessiva, un’infezione da funghi o insetti, e il sistema linfatico si inceppa.

E se il flusso si interrompe, niente zuccheri, niente crescita, niente frutti.

È per questo che potare bene, proteggere la corteccia e mantenere il terreno in salute sono gesti essenziali.

Pensa alla corteccia come alla pelle: se la ferisci, possono entrare agenti patogeni.

Quindi, occhio a come usi le forbici o la sega.

 

La prossima volta che guardi un albero, pensaci

Ora, quando vedrai un albero in giardino o in un bosco, prova a immaginare tutto questo processo.

La linfa che scorre, il sole che alimenta le foglie, gli zuccheri che viaggiano.

Ti sembra ancora una creatura statica, noiosa, immobile?

O forse stai iniziando a vedere che le piante hanno una vita interna sorprendente, un sistema incredibilmente simile al tuo, anche senza cuore, muscoli e cervello?

Pensaci, la prossima volta che ti appoggi alla corteccia di un albero.

Forse lui sta lavorando più di te.

 

 

 

Autore: Roberto Massai

Giardino Futuro - Roberto Massai Natural Garden Designer, Arboricoltore, Giardiniere.

Natural Garden Designer & Tutor

 

 

 

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