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Ti è mai capitato di pensare al giardino come ad un’ incombenza piena di spese da sostenere e problemi da risolvere?

E scommetto più passa il tempo più questo sentore sembra addirittura peggiorare.

 

Forse perché gli standard si sono elevati troppo velocemente al punto che potresti desiderare livelli di perfezione quasi maniacali.

O  perché le condizioni meteo ed ambientali stanno mutando rapidamente, tanto che le tue piante non possono adattarsi.

 

Il giardinaggio potrebbe essere tra le pratiche più salutari e appaganti che esistano.

Ha accompagnato l’uomo fin dalla notte dei tempi.

 

In Inghilterra è considerato primo hobby su tutti.

In Italia, patria del giardinaggio classico, non si può dire lo stesso.

Perché?

 

Da noi, sull’onda del Rinascimento, è nato il giardinaggio che poi ha influenzato gli altri paesi europei che si sono evoluti nel tempo, mentre noi siamo rimasti un po’ fermi al palo.

 

Il giardinaggio ha preso campo solo negli ultimi decenni sulla spinta delle mode e della pubblicità, acquisendo connotati prettamente egocentrici e consumistici.

Ci siamo fatti condizionare da modelli di stampo americano imposti dal marketing di organizzazioni interessate a smerciare prodotti e oggetti di vario tipo.

 

E’ diventata la prassi mettere a dimora giardini senza considerare le condizioni del terreno e del clima specifiche, condizione necessaria per la fortuna o meno delle realizzazioni.

Il “tutto e subito” imposto dagli ultimi sviluppi della tecnologia ha infine dato il colpo di grazia.

Dando un colpo di spugna così al meteo e alle stagioni.

Si vede piantare alberi e stendere prato a rotoli anche in estate con più di 40 grandi.

Come pure in inverno con il terreno gelato o addirittura nel pantano.

 

Per mantenere in piedi simili carrozzoni vengono impiegati prodotti inquinanti per l’ambiente senza il minimo ritegno.

E come se non bastasse si arriva a sprecare fino a 1 metro cubo di acqua per metro quadro a stagione solo per non perdere il verde del prato.

 

Addirittura acqua dell’acquedotto pubblico in zone dove, per penuria a causa della siccità, c’è pure la possibilità che venga razionata per gli usi domestici.

 

Il giardinaggio è tutt’altra cosa.

 

Lo sa bene chi sa trarre esempio dalla natura perché si sente ad essa connesso e per questo si occupa del proprio giardino in prima persona.

Oltre che per risparmiare, soprattutto per trarne i massimi benefici possibili.

 

Se hai un giardino tanto per rappresentanza e ti senti in competizione con gli altri finirai per sentirlo come un peso, una spesa, un insieme di problemi e scadenze improrogabili da sostenere.

Perché non provi a cimentarti con le tue stesse mani nei vari lavoretti che ci sono da fare durante l’anno?

 

Non dirmi che hai paura di sporcarti le mani.

Basta un paio di buoni guanti.

 

Forse hai timore di durare fatica e farti del male?

Poi magari fai attività molto più faticose e pericolose come andare in palestra, in bicicletta, sugli sci o altro.

 

Di sicuro non ti occupi di giardinaggio perché in fondo sai che non è così banale.

Hai paura di sbagliare, di fallire e di sentirti incapace o subire il giudizio altrui?

Se è così, voglio rassicurarti.

 

Come disse uno dei miei primi mentori: “le piante sono esseri adattativi a tal punto che sanno adattarsi a tutti gli imbecilli”.

Infatti ciò che ammazza le piante è più l’esagerazione, la troppa cura e soprattutto voler strafare o anticipare troppo i tempi.

 

Tutti i campi della vita in cui sei incompetente possono essere appresi e diventare familiari con esperienze e sbagli.

Oppure facendoti guidare da chi sa trasferire le giuste competenze.

Con questo voglio spingerti a provare, a cimentarti, a vivere a pieno il tuo giardino senza limitarti al solo taglio del prato.

Comincia a informarti, a leggere, a conoscere e apprendere la giusta consapevolezza perché se deleghi tutto a terzi, cedi pure il piacere che si prova, oltre ai tuoi soldi.

 

Per avere un approccio, più rilassato e salutare per il tuo giardino, basta cominciare ad accontentarti e saper attendere, con la pazienza dovuta, i tempi che la natura necessita per dare il meglio di sé.

 

In questo modo non solo potrai gestire il tuo giardino in modo più semplice, salutare e sostenibile ma anche dare un contributo concreto alla lotta ai cambiamenti climatici e alla salvaguardia dell’ambiente e a tutta la biodiversità che ospita.

 

Comincia fin da subito.

Il buon giardinaggio ti aspetta in giardino.

 

AUTORE: Roberto Massai 

Giardino Futuro - Roberto Massai Natural Garden Designer, Arboricoltore, Giardiniere.

Natural Garden Designer & Tutor

Giardino Futuro - i 10 fondamenti del giardinaggio sostenibile

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