Facciamo finta che oggi tu abbia deciso di occuparti finalmente del tuo giardino.
Hai notato che l’erba comincia ad assomigliare a quella della savana e che il cespuglio di rosmarino ha assunto una forma che definire “creativa” è un atto di generosità.
E allora ti fai la domanda delle domande: a chi affido il mio giardino?
La tentazione è sempre lì, dietro l’angolo.
Il vicino ti parla di un “tipo” bravissimo, che lavora bene, costa poco, viene con la sua attrezzatura e – dettaglio non da poco – non ti fa fattura, così risparmi.
Ora, io ti chiedo: sei sicuro di voler risparmiare proprio qui?
Quando il giardino diventa una trappola legale
Mettiamo che ti affidi davvero a questo “tipo”.
Un ex muratore, magari pensionato, uno che si tiene in forma tagliando siepi nei fine settimana.
Sale su una scala traballante per potare un ramo secco, inciampa, cade e si fa male.
Male sul serio.
Ecco, ora indovina chi è il responsabile.
Sì, tu.
Perché se l’operatore non è in regola – cioè senza partita IVA, senza assicurazione, senza nulla di nulla – sei tu a rispondere civilmente e penalmente.
Lo dice la legge. E lo ha confermato una sentenza della Cassazione del 2023, dove i proprietari di un giardino sono stati ritenuti responsabili per l’infortunio grave di un pensionato che potava un albero alto dieci metri.
In nero.
Non sono finiti in galera, per carità.
Ma se la sono vista brutta.
Avvocati, processi, risarcimenti, preoccupazioni.
Il tutto per aver provato a “risparmiare” qualche centinaio di euro.
Dietro il prezzo basso, c’è sempre un conto salato
In un mondo dove i costi aumentano e i soldi sembrano come foglie d’autunno, è naturale cercare di tenere sotto controllo le spese.
Vale sempre la pena?
Un giardino non è solo erba da tagliare o siepi da spuntare.
È uno spazio vivo, dinamico, a volte anche delicato.
È il luogo dove stacchi la spina, dove giocano i tuoi figli, dove magari cresci il basilico per la tua pasta al pomodoro.
E tu davvero lo vuoi affidare a qualcuno che lo considera un lavoretto da fare nel tempo libero, per arrotondare?
La falsa professionalità del “so fare tutto”
Quanti ne ho incontrati, nel mio lavoro, di “giardinieri improvvisati”.
Gente con un decespugliatore e tanta buona volontà.
Che ti parlano di potature drastiche come se fossero l’unica via possibile.
Che si presentano con una motosega e la convinzione che tutte le piante si trattino allo stesso modo.
Il verde – il verde vero, quello che si prende cura della terra, delle radici, delle stagioni – non è solo un passatempo.
Serve conoscenza, esperienza, sensibilità.
Serve capire dove mettere le mani e, ancora più importante, dove non metterle.
Un giardiniere consapevole non è solo uno che lavora bene: è uno che non ti fa correre rischi. Né a te, né all’ambiente.
E l’ambiente? Spesso se lo dimenticano
Già, perché oltre ai rischi legali, c’è anche un altro aspetto che in pochi considerano: l’impatto ambientale.
Un operatore non formato spesso non sa come gestire i rifiuti vegetali, non distingue una potatura utile da una inutile, magari ti consiglia concimi e diserbanti di dubbia provenienza, solo perché gli piace giocare facile e “così viene tutto più veloce”.
E tu, che magari avevi un’idea di giardino naturale, ti ritrovi con un angolo di verde che sembra uscito da una pubblicità degli anni ’90: uniforme, sterile, senz’anima.
E con il terreno stanco, impoverito, meno fertile di prima.
A volte pure inquinato e insalubre.
E quindi, cosa fare?
Potresti fermarti un momento e riflettere su questo: il tuo giardino parla di te.
Racconta il tuo approccio alla Natura, al futuro, alla responsabilità.
E se vuoi che racconti una bella storia, serve che ti affidi a persone che ne capiscano il linguaggio.
Professionisti in regola.
Con competenze vere.
Che ti fanno una fattura, sì, ma in cambio ti offrono sicurezza, serietà, qualità.
Gente che se si fa male nel tuo giardino, non ti manda in tribunale, ma si cura con l’assicurazione.
E torna a lavorare, quando sarà il momento, con ancora più esperienza.
Sì, costa qualcosa in più.
Ma quanto vale la tua tranquillità?
E quanto vale, davvero, il rispetto per la terra su cui cammini ogni giorno?
Un giardino sostenibile comincia da scelte consapevoli
Lo dico spesso, anche nel podcast: non puoi aspettarti un giardino sostenibile se lo costruisci su scelte irresponsabili.
La sostenibilità non è solo scegliere le piante giuste o risparmiare acqua.
È anche costruire un rapporto onesto con chi lavora la terra per te.
È dire no al nero.
No all’improvvisazione.
No all’idea che “basta che costi poco”.
Perché ogni volta che dici sì a un operatore in regola, stai sostenendo un futuro diverso.
Stai investendo in una cultura del verde più seria, più rispettosa, più viva.
E questo, per me, vale molto più di qualche euro risparmiato oggi.
Ricorda: il futuro del tuo giardino dipende anche dalle scelte che fai oggi.
Se vuoi un giardino che ti dia pace, sicurezza e bellezza… comincia da una scelta consapevole.
E se hai bisogno di un consiglio, sai dove trovarmi.
Autore: Roberto Massai
Natural Garden Designer & Tutor